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sabato, marzo 22, 2008

قصة المعتقل

المعتقل
قصة قصيرة جدا
ابراهيم درغوثي / تونس

عند الفجر، جاء العسس يدقون بأحذيتهم الغليظة أرض المعتقل .
أفاق من نومه قبل أن يفتحوا عليه الباب ، وجلس يفرك عينيه بيديه اللتين كاد يجمدهما البرد .
أشار له قائد المفرزة بالوقوف ، فوقف . ومشى رجال الشرطة العسكرية فمشى أمامهم .
حين وصلوا ساحة تنفيذ الإعدام، رأى جمعا من السجناء مقيدي الأيدي والأرجل ومعصوبي الأعين ، فقال في قلبه : ما أكثرهم في هذا اليوم الشاتي. ولم يزد ، فقد اعتاد على عمله .
ومد له قائد المفرزة السكين ، فبدأ في ذبح الرجال المكومين على الأرض
وحدا وراء الآخر وهو يذكر اسم الله وراء كل رأس تقطع .


قصة المعتقل
ترجمتها إلى الإيطالية :
أسماء غريب / إيطاليا

Racconti brevi dalla Tunisia:
Di Ibrahim Darghouti
Traduzione a cura di Asma Gherib

Campo di concentramento

Era già alba quando si cominciava ad udire arrivare i guardiani che con gli stivali grossi pestavano la terra.
Lui però si svegliò prima del arrivo di questa pattuglia e si mise a stropicciare gli occhi con le mani congelate dal freddo.
Il capo della pattuglia gli chiese di alzarsi e così fece. Camminarono gli uomini della polizia militare e lui camminò davanti a loro. Quando erano arrivati alla piazza dell’esecuzione della condanna a morte c’era un gruppo di prigionieri con le mani e i piedi legati e con gli occhi bendati, lui vendendoli così disse fra sé e sé : “come sono tanti in questa giornata di pioggia!”
E senza aggiungere nulla –tanto era abituato a questo lavoro- il capo della truppe gli tese una sciabola ed egli cominciò a sgozzare gli uomini accumulati sulla terra uno dopo l’altro mentre recitava il nome di Dio dietro ogni testa tagliata


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